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Moda Ecofriendly

Lo sapevate che il settore moda è la seconda industria più inquinante al mondo?

Da anni Greenpeace lotta contro le pratiche impattanti del settore tessile e dell’abbigliamento. Nel 2011 nasce l’iniziativa “Panni Sporchi”, dopo la scoperta di sostanze, come piombo, mercurio edcromo IV, nelle acque reflue delle fabbriche in Cina.

Queste sostanze, altamente nocive per l’ambiente e le persone, non sono biodegradabili  e tendono ad accumularsi nelle falde acquifere anche dopo il lavaggio di abiti e tessuti. Già perché il problema non interessa solo la filiera, ma anche il consumatore che, inconsapevolmente, continua ad inquinare le acque suo malgrado.

Un altro problema dovuto all’uso di tali sostanze è il BioAccumulo: tali prodotti si depositano lentamente sulla pelle , causando l’insorgere di gravi patologie.

Non ci credete? Ed invece voglio dirvi che esiste proprio una legislazione europea che limita l’utilizzo di tali prodotti perché cancerogeni e in grado di modificare i livelli ormonali dei soggetti.

Grazie al contributo di Greenpeace e della sua campagna DETOX, oggi molte aziende si sono prefissate l’eliminazione totale di questi agenti inquinanti dalla produzione entro la fine del 2020.

Valentino, Zara, ed H&M sono stati pionieri in questo campo,anche attraverso numerose  campagne di sensibilizzazione fatte ad hoc. Protagonisti di queste iniziative però non sono solo i grandi brand: lo stesso distretto tessile di Prato si è posto questo ambizioso obiettivo.

In italia esistono poi molte realtà che, nel loro piccolo, cercano di sensibilizzare i consumatori sull’importanza di acquistare abiti ed accessori non impattanti: la cosiddetta moda ECOFRIENDLY.

Naturalmente la moda sostenibile va a braccetto con la moda etica, che denuncia lo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche presenti in diverse parti del mondo. 

Nel mirino ci sono in particolare le aziende del “fast Fashion”, al cui interno le condizioni lavorative sono  vergognose, al limite del disumano. Unico scopo di queste realtà produttive è realizzare merce velocemente, e al minor costo possibile, in modo dacavalcare le tendenze del momento.

Questi pochi esempi mandano un messaggio chiaro: un cambiamento è necessario, per salvaguardare il nostro pianeta e i suoi abitanti. 

È richiesto lo sforzo da parte di tutti: la diffusa mentalità del consumismo di massa, fondato sul prodotto a basso prezzo ma a forte impatto ambientale, deve lasciare il posto alla sostenibilità.

I brand, sia piccoli che grandi, dovrebbero potersi rivolgere ad un pubblico più sensibile e più attento alla ricerca di una moda più lenta, personale e preziosa.

Il mio sguardo non può che rivolgersi ,quindi, al mondo dell’handmade, dove sostenibilità , passione e qualità fanno da padrone: questi valori rappresentano la spinta di ogni artigiano e di ogni creativo che lavora con il cuore.

Lontano dal fashion system, si possono produrre capi unici, con una storia dietro e un’attenzione particolare ai dettagli, realizzati  magari con materiali tinti a mano, senza l’utilizzo di sostanze impattanti, o creati dal riciclo e dalla trasformazione di altri oggetti, dimenticati forse in qualche baule. 

La conseguenza diretta è la netta diminuzione di materiale di scarto e la bellezza di possedere qualcosa di unico e speciale.

Ciao a tutti!

Mi presento, sono Chiara

creatrice del marchio Thea Montegrappa, un progetto di upcycling e non solo, fondato sia sul recupero e la rielaborazione di capi di abbigliamento vintage , che sulla modernizzazione e attualizzazione dell’antica arte del ricamo a mano.

T-shirt e felpe, diventano così, tele sulle quali concentrare tutta la mia creatività.

Date una sbirciatina al mio e-commerce, troverete sia la possibilità di acquistare capi in pronta consegna, che quella di ordinare il vostro capo personalizzato.

STORIA

Una laurea in Fashion Design conseguita al Polimoda di Firenze ed il successivo master in “Cool Hunting”mi hanno aperto il mondo del Fast Fashion, dove ,per più di vent’anni , sono cresciuta ed ho imparato, formandomi come professionista e come persona.

Durante la mia esperienza “aziendale” ho avuto la possibilità di collaborare con grandi professionisti, girare il mondo e vedere la realtà del settore moda, il bello ed il brutto:

Il Bello, ovvero, la magia, lo “sfavillio”, l’incanto , le mani sapienti, le tecniche antiche e le eccellenze del Made in Italy; mi hanno affascinato e rapito.

Però ho visto anche il Brutto, le condizioni spesso sconcertanti dei lavoratori all’estero, le produzioni intensive, i ritmi frenetici dovuti a calendari troppo pieni, la corsa al prezzo a discapito di tutto e di tutti.

Questo, ai miei occhi, ha lentamente sgretolato la magia , fino a farmi disinnamorare di tutto.

Così, dopo un fragoroso Burnout, di cui tutt’ora porto segni indelebili addosso, ho deciso di mollare e ricominciare da ME, da un progetto tutto mio, fatto di piccole cose, realizzate con amore, alle quali affezionarsi, per lungo tempo, che non temono stagioni, collezioni e mode.

Ho deciso di concentrarmi sul riutilizzo delle risorse che ognuno ha già nel suo armadio, per creare look unici e personali, perchè noi lo siamo e non dobbiamo per forza aderire a dei canoni imposti dalle grandi catene di moda.

Quanto erano belli e fatti bene i capi che le nostre nonne custodivano nei bauli?

Si sente dire spesso : “ora non li fanno più come una volta…”,

E allora utilizziamo quelli!

Rovistiamo nelle soffitte, apriamo i vecchi armadi, portiamo alla luce i vecchi tesori di casa, che ,

oltre ad un fascino antico , custodiscono il valore dei ricordi e della storia.

Chi non ha avuto il jeans fortunato da indossare assolutamente ad ogni esame, o il maglione senza il quale non andava in porto nessun colloquio? Perchè dovremmo abbandonarlo al primo segno di usura?

Io posso venire in vostro soccorso!

Cliccando sulla sezione PERSONALIZZAZIONE , vi si aprirà un forum per comunicare con me e per discutere insieme dei vostri capi.

Vi aspetto.

Chiara