Skip to main content

Cosa andrà di moda la prossima stagione?

Quello che gli addetti al mondo della moda si sentono chiedere ad ogni cambio di stagione:

non importa che tu sia uno stilista, un cool Hunter, il proprietario di un negozio di lusso o un commesso di Bershka, prima o poi te lo sentirai chiedere, sappilo!

Semplice curiosità, un modo per attaccare bottone, o un vero e proprio interesse, non importa cosa ci sia dietro a questa semplice domanda, io ogni volta sorrido garbata e semplicemente rispondo:

“quello che ti fa star bene indossare”.

so bene che Questa non è la risposta che si aspetta il mio interlocutore e , che gradirebbe assai più se snocciolassi un elenco di colori, forme e abbinamenti, come se io fossi una sorta di inserto di “Donna Moderna” vivente.

ma non ce la posso fare, scusatemi!

Posso raccontarvi cosa le case di moda hanno proposto in passerella, e cosa troverete, quasi sicuramente ,nei negozi della grande distribuzione la prossima stagione , una proposta ampissima, che, mettendo a disposizione un’infinità di capi e accessori , soddisferà i desideri di tutti.

ogni settimana negozi come Zara etc. buttano fuori mini collezioni (capsule collection), ben definite, con colori studiati ad ok, foto patinate e campagne social; un giro di affari enorme, che, prima o dopo, riusciranno a catturare anche il vostro interesse e renderanno questo o quel nuovo look indispensabile al vostro armadio.

Attenzione questa non è una predica, nè io sono immune da questi meccanismi, anzi sono la prima che lotta per non caderci, ma non sempre ci riesce.

Ma la consapevolezza di come funziona il mondo “moda”, può aiutarci a schivare qualche colpo, e non cadere in questi meccanismi troppo facilmente.

Un ottimo aiuto è quello di analizzarsi e cercare di capire e definire chi siamo, quello che ci piace o no e soprattutto quello che ci sta bene:

per fare questo occorre guardarsi allo specchio in maniera oggettiva, lasciando da parte giudizi o buoni propositi (a settembre mi iscriverò in palestra , inizierò la dieta, mi taglierò i capelli …..etc.) e non sempre è una cosa così facile da fare, ma non temete, esistono proprio delle figure che possono accompagnarvi in questo percorso: dagli stylist , alla più recente “armocromista” di cui tanto si sente parlare.

Trovare il proprio “stile”, la palette colori che ci valorizza, le forme che rendono giustizia al nostro corpo, ci permette non solo di essere belle e di piacerci sempre, ma anche di risparmiare in maniera sostanziale , non dovendo, ogni cambio stagione rivoluzionare l’armadio .

Creando uno “zoccolo duro” di capi basici e non, in linea con la nostra immagine e le nostre esigenze, la nostra “identity” come si dice in gergo, sarà ben visibile al primo sguardo e risulteremo sicuramente anche molto più sicure.

I trend proposti dagli stilisti poi, di stagione in stagione, ci serviranno per rinfrescare il nostro guardaroba, magari con 1 capo o 2, con un colore o anche solo come spunto per abbinare i capi che abbiamo già nel nostro armadio, rimanendo però fedeli al nostro stile.

Sarà solo ad allora che riusciremo a vedere chiaramente che bel gioco che è la moda, e a darle finalmente il peso che merita nella nostra vita, divertendoci con lei e non essendone schiavi!

Quindi, prima di chiedere “cosa andrà quest’anno”, proviamo a chiederci, cosa mi sta bene e mi fa star bene e partiamo da lì!

Un accessorio che accende ogni look

Hai presente quell’accessorio che ravviva ogni look in maniera unica?

Un girocollo magico, in lana e metallo dorato di cui non potrai più fare a meno

757736fe 7574 4588 9a53 9fc51d28d747

Colorato e irriverente è troppo cool per non averlo nell’armadio.

4d4b1be1 4271 42b8 a2bf 96f9f8107b1e

Versatile e femminile, riesce a rendere speciale anche la classica camicia bianca.

93bf4755 7820 41b4 87b8 6695dcc1b41d

Una semplice t-shirt , per le sportive convinte…..

7643a628 1b38 4e36 9531 f72d919d719f

… decisamente “girly” sul nostro maglioncino preferito

1f4a928c ebf3 418b b5aa dc5b66f0468d 1

Per non parlare dei dolcevita ai quali dona una marcia in più.

a09d8d8b 93d8 41b7 b734 0faec2107275

Descrizione:

Fatto a mano

Catena in metallo

Filati italiani

Prezzo: 25€ + spese di spedizione

Disponibile in

– LAMPONE

– GHIACCIO

– BIANCO

– NERO

Scrivimi a theamontegrappa@gmail.com

Telegram @ChiaraThea

UN AMORE DI CARDIGAN

Quando un maglione ti arriva dritto al cuore

Taglia unica, interamente fatto a mano con materiali pregiati.

EA27A8C1 CE15 43C7 9AF9 EA4D63161225

un capo UNICO che racconta un’emozione, quella del fatto a mano artigianalmente, unita alla voglia di stupire.

D48E2533 1E52 49CA B575 75C2DA5A4BD2

Dentro questo Cardigan in Alpaca, lana Vergine, Viscosa e Lurex, è racchiuso un pezzettino di me:

La PASSIONE per gli ex voto messicani, nei cuori dall’anima in velluto

L’AMORE per i viaggi nella scelta degli specchietti dal sapore indiano

Il DESIDERIO NEL cercare tesori in vecchi bauli, nel pizzo vintage interno collo.

9F067F29 5F33 48F4 B771 2AFAA0CE3DC2

Per altre info o per prenotarlo prima di tutti, scrivimi a theamontegrappa@gmail.com .

Un workshop da non perdere

Chi l’ha detto che L’ uncinetto è una cosa solo da nonnine?

Si tratta in realtà di un trend decisamente in voga in tutto il mondo.

“Sferruzzare” è in grado non solo di combattere ansia e stress, scioglie le tensioni e alleggerisce la mente al pari di yoga e meditazione.

Ti ho incuriosito, ma non sai da dove iniziare?

Ti aspetto domenica 19 Dicembre presso il centro Polifunzionale OX , via Cesare Battisti 20 ,Borgo a Buggiano (PT) , per un workshop dove imparerai le basi del lavoro all’uncinetto e realizzerai un progetto da portare subito a casa con te!

Il costo della partecipazione è di 50€ e comprende:

  • Colazione di benvenuto
  • 3 ore di lezione in presenza
  • un Kit completo per L realizzazione del progetto finale (uncinetto, filato, accessori necessari…)
  • schede e dispense

orario

9:15 – 9:30 presentazioni e colazione di benvenuto

9:30 – 12:30 Workshop

il corso ha un numero limite di 10 persone, quindi non aspettare ad iscriverti se non vuoi perdertelo!

6D974B6A FAB4 4E1C 88AB E39008909EF1

Modalità di iscrizione

theamontegrappa@gmail.com

Le iscrizioni al Workshop “UncinettiAmo”  possono essere fatte inviando un mail al seguente indirizzo

Oppure tramite whatsapp al numero:

3383238558

Per iscriversi ai corsi la quota partecipativa deve essere versata in un’unica rata all’atto dell’iscrizione.

E’ possibile effettuare il pagamento anche tramite bonifico bancario o PayPal.

 Le adesioni verranno accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili, seguendo l’ordine progressivo di iscrizione. 

Le prenotazioni pervenuteci saranno riconfermate solo dopo il pagamento della quota partecipativa.

La sede del workshop sarà il centro Polifunzionale OX, via Cesare Battisti 20

51011 Borgo a Buggiano (PT)

Variazioni
Ci si riserva il diritto di annullare il workshop se  non saranno raggiunti il numero sufficiente di iscritti, restituendo totalmente la quota partecipativa versata.

Rinunce
In caso di rinuncia a frequentare il corso prima dell’inizio dello stesso, la quota di partecipazione sarà restituita se la comunicazione scritta di recesso perverrà a Thea Montegrappa entro 6 giorni prima dell’inizio del corso stesso. Dopo tale data non sarà rimborsabile. 

L’inizio del corso escluderà in ogni caso la facoltà di recesso.

Misure anti-Covid 19

-Per partecipare ai corsi in presenza è richiesto il Green Pass e la mascherina per tutta la durata della lezione. All’ingresso verrà misurata la temperatura e verrà chiesto di sanificare le mani con il gel.

-I tavoli, le sedie e le superfici vengono regolarmente sanificati prima e dopo la lezione.

Ciao a tutti!

Mi presento, sono Chiara

creatrice del marchio Thea Montegrappa, un progetto di upcycling e non solo, fondato sia sul recupero e la rielaborazione di capi di abbigliamento vintage , che sulla modernizzazione e attualizzazione dell’antica arte del ricamo a mano.

T-shirt e felpe, diventano così, tele sulle quali concentrare tutta la mia creatività.

Date una sbirciatina al mio e-commerce, troverete sia la possibilità di acquistare capi in pronta consegna, che quella di ordinare il vostro capo personalizzato.

STORIA

Una laurea in Fashion Design conseguita al Polimoda di Firenze ed il successivo master in “Cool Hunting”mi hanno aperto il mondo del Fast Fashion, dove ,per più di vent’anni , sono cresciuta ed ho imparato, formandomi come professionista e come persona.

Durante la mia esperienza “aziendale” ho avuto la possibilità di collaborare con grandi professionisti, girare il mondo e vedere la realtà del settore moda, il bello ed il brutto:

Il Bello, ovvero, la magia, lo “sfavillio”, l’incanto , le mani sapienti, le tecniche antiche e le eccellenze del Made in Italy; mi hanno affascinato e rapito.

Però ho visto anche il Brutto, le condizioni spesso sconcertanti dei lavoratori all’estero, le produzioni intensive, i ritmi frenetici dovuti a calendari troppo pieni, la corsa al prezzo a discapito di tutto e di tutti.

Questo, ai miei occhi, ha lentamente sgretolato la magia , fino a farmi disinnamorare di tutto.

Così, dopo un fragoroso Burnout, di cui tutt’ora porto segni indelebili addosso, ho deciso di mollare e ricominciare da ME, da un progetto tutto mio, fatto di piccole cose, realizzate con amore, alle quali affezionarsi, per lungo tempo, che non temono stagioni, collezioni e mode.

Ho deciso di concentrarmi sul riutilizzo delle risorse che ognuno ha già nel suo armadio, per creare look unici e personali, perchè noi lo siamo e non dobbiamo per forza aderire a dei canoni imposti dalle grandi catene di moda.

Quanto erano belli e fatti bene i capi che le nostre nonne custodivano nei bauli?

Si sente dire spesso : “ora non li fanno più come una volta…”,

E allora utilizziamo quelli!

Rovistiamo nelle soffitte, apriamo i vecchi armadi, portiamo alla luce i vecchi tesori di casa, che ,

oltre ad un fascino antico , custodiscono il valore dei ricordi e della storia.

Chi non ha avuto il jeans fortunato da indossare assolutamente ad ogni esame, o il maglione senza il quale non andava in porto nessun colloquio? Perchè dovremmo abbandonarlo al primo segno di usura?

Io posso venire in vostro soccorso!

Cliccando sulla sezione PERSONALIZZAZIONE , vi si aprirà un forum per comunicare con me e per discutere insieme dei vostri capi.

Vi aspetto.

Chiara

Il Punto Vapore: Leggerezza e Eleganza nel Ricamo

Il punto vapore è uno di quei punti che sembrano magici: leggeri, soffici e dall’aspetto quasi sospeso. Perfetto per creare petali, pistilli, boccioli e dettagli floreali, è un punto tanto delicato quanto versatile. In questo articolo, esploreremo la sua storia, un tutorial semplice per eseguirlo e alcuni consigli per ottenere un risultato impeccabile.

Le origini del punto vapore

Il punto vapore ha una lunga tradizione nel ricamo europeo e orientale. Veniva utilizzato principalmente nei ricami floreali per creare elementi tridimensionali e dare profondità ai motivi decorativi. In epoca vittoriana, era molto diffuso nei ricami per biancheria e abiti eleganti, dove veniva impiegato per dare un effetto soffice e raffinato.

Ancora oggi, è un punto molto amato e spesso usato nell’embroidery painting, la tecnica che imita le pennellate di un dipinto grazie all’uso sapiente dei punti di ricamo.

Come fare il punto vapore: un tutorial semplice

img 3292 1

Il punto vapore è simile al punto nodino, ma con una particolarità: invece di rimanere aderente al tessuto, crea una piccola spirale che sembra sollevarsi dalla stoffa. Segui questi passaggi per eseguirlo perfettamente:

1. Prepara ago e filo – Usa un ago sottile e un filo di cotone morbido per facilitare l’avvolgimento. Puoi anche usare un filo più spesso per un effetto più pronunciato.

2. Porta l’ago sul diritto del tessuto – Fai uscire il filo nel punto in cui vuoi creare il punto vapore.

3. Avvolgi il filo attorno all’ago – Questo passaggio è fondamentale: avvolgi il filo attorno all’ago almeno 6-8 volte (o più, se vuoi un punto più lungo).

4. Tieni il filo in tensione – Con una mano, mantieni il filo leggermente teso, facendo attenzione a non stringerlo troppo per evitare che il ricciolo si deformi.

5. Infila l’ago nel tessuto – Invece di inserirlo vicino al punto di uscita, come nel punto nodino, spostalo leggermente più lontano, creando così un piccolo gambo che solleva la spirale.

6. Fissa il punto – Tira delicatamente il filo fino a ottenere una spirale ben definita, poi assicuralo con un piccolo punto sul tessuto.

Errori comuni e come evitarli

• Il punto non si arriccia? Probabilmente hai tirato troppo il filo mentre inserivi l’ago nel tessuto. Lascialo più morbido per permettere alla spirale di formarsi.

• La spirale si srotola? Se il filo non è fissato bene alla base, il punto potrebbe perdere la forma. Puoi aggiungere un piccolo punto fermo alla fine per maggiore stabilità.

• Il punto risulta troppo ingombrante? Se usi un filo troppo spesso o avvolgi troppe volte, il punto potrebbe sembrare pesante. Regola il numero di avvolgimenti in base all’effetto desiderato.

Trucchi smart per un punto vapore perfetto

• Sperimenta con il numero di avvolgimenti per creare effetti più o meno pronunciati.

• Usa un ago con una cruna sottile per evitare che il filo si sfilacci durante l’avvolgimento.

• Prova il punto vapore per decorazioni floreali: è perfetto per creare stami di fiori, piccoli boccioli o dettagli ricciolati nei motivi vegetali.

Una curiosità sul punto vapore

Sapevi che in alcuni ricami tradizionali il punto vapore veniva utilizzato per rappresentare le onde del mare? Nella cultura giapponese, veniva impiegato per dare movimento ai dettagli degli abiti, simboleggiando leggerezza e fluidità.

Il Punto Nodino: Piccolo ma Potente!

Il punto nodino è uno di quei dettagli che possono fare la differenza in un ricamo, aggiungendo tridimensionalità, texture e un tocco di eleganza. Nonostante sia piccolo, è un punto che può dare grandi soddisfazioni… se eseguito correttamente! In questo articolo, scopriremo insieme la sua storia, come eseguirlo alla perfezione e qualche trucco per evitare gli errori più comuni.

Un po’ di storia: da dove arriva il punto nodino?

Il punto nodino, noto anche come “French Knot” o “punto coloniale” in alcune varianti, ha origini antiche e si ritrova in molti stili di ricamo tradizionali. Era già utilizzato nei raffinati ricami cinesi e giapponesi, dove veniva impiegato per creare dettagli minuti, come occhi di figure ricamate o centri di fiori. Anche in Europa, soprattutto in Francia e Inghilterra, era molto diffuso tra il XVII e il XVIII secolo, diventando un elemento decorativo essenziale nei ricami per abiti e biancheria pregiata.

Oggi, il punto nodino è una tecnica apprezzata in tutto il mondo, perfetta per aggiungere profondità e movimento a qualsiasi creazione.

Come fare il punto nodino: un tutorial semplice

img 3291 1

Eseguire il punto nodino può sembrare difficile all’inizio, ma con un po’ di pratica diventerà un gesto naturale. Segui questi passaggi per ottenere un risultato perfetto:

1. Prepara il filo e l’ago – Usa un ago sottile con una cruna proporzionata allo spessore del filo. Filo più sottile darà nodini più piccoli e delicati, mentre filo più spesso creerà nodini più voluminosi.

2. Porta l’ago sul diritto del tessuto – Fai uscire l’ago dal punto esatto in cui vuoi creare il nodino.

3. Avvolgi il filo attorno all’ago – Con il filo nella mano sinistra, avvolgilo attorno all’ago una o più volte. Più avvolgimenti fai, più grande sarà il nodino.

4. Tieni il filo teso – Questa è la fase più delicata: con una mano mantieni il filo leggermente in tensione mentre con l’altra spingi l’ago attraverso il tessuto, molto vicino al punto di uscita (ma non nello stesso foro, altrimenti il nodino potrebbe scomparire sul retro!).

5. Tira delicatamente – Lascia che il nodino si assesti bene sul tessuto mentre tiri il filo verso il basso. Ed ecco il tuo punto nodino perfetto!

Errori comuni e come evitarli

• Nodino troppo allentato? Probabilmente non hai mantenuto il filo abbastanza in tensione mentre infilavi l’ago nel tessuto. Tieni il filo ben saldo per evitare che il nodo si srotoli.

• Nodino che sparisce sul retro? Se infili l’ago esattamente nello stesso foro da cui è uscito, il nodo potrebbe scivolare via. Assicurati di inserirlo leggermente di lato.

• Nodino troppo grande o ingombrante? Se avvolgi il filo troppe volte attorno all’ago o usi un filo troppo spesso, il risultato potrebbe sembrare esagerato. Regola il numero di avvolgimenti in base all’effetto desiderato.

Trucchi smart per un punto nodino perfetto

• Usa un filo cerato o leggermente inamidato per evitare che si annodi involontariamente mentre lavori.

• Sperimenta con il numero di avvolgimenti per ottenere nodini di dimensioni diverse e creare effetti decorativi più vari.

• Prova il punto nodino in serie per riempire aree di ricamo, come i pistilli di un fiore o le texture di un paesaggio.

Una curiosità sul punto nodino

Sapevi che in alcune tradizioni il punto nodino era considerato un portafortuna? Nei ricami tradizionali cinesi, veniva usato per rappresentare la continuità e la prosperità, mentre in alcune culture europee si pensava che potesse “legare” la felicità in un tessuto, trattenendola per chi lo indossava.

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi scoprire altri segreti del ricamo, continua a seguire il blog! Quale punto ti piacerebbe approfondire nel prossimo articolo?

Punto catenella: un classico intramontabile

versatile e semplice da imparare risulta perfetto per decorare tessuti con motivi eleganti o casual.

Cenni Storici del Punto Catenella

Il punto catenella ha origini millenarie. Le prime tracce risalgono all’Antica Cina e all’India, dove veniva utilizzato per decorare tessuti preziosi come seta e broccati. Durante il Medioevo, la tecnica si diffuse in Europa, arricchendo abiti e paramenti sacri. La sua denominazione deriva dalla forma caratteristica del ricamo, che ricorda una sequenza di anelli simili a una catena.

Tutorial Passo-Passo per il Punto Catenella

img 3283 1

1. Preparazione:

Inserisci il filo nell’ago e fai un nodo semplice all’estremità del filo.

2. Avvio del punto:

Porta l’ago dal retro al fronte del tessuto, facendo emergere il filo.

3. Formazione della catenella:

Crea un piccolo anello con il filo, mantenendolo fermo con il dito.

4. Inserimento dell’ago:

Rimetti l’ago nel punto esatto in cui è emerso il filo e fallo passare di nuovo al fronte del tessuto, circa 3 mm avanti rispetto al punto precedente, all’interno dell’anello che hai formato.

5. Chiusura del punto:

Tira delicatamente il filo per chiudere l’anello e ottenere il primo punto catenella.

6. Ripetizione:

Continua ripetendo il processo, mantenendo la tensione del filo costante per creare una catena uniforme.

7. Chiusura del ricamo:

Per concludere, fai passare l’ago fuori dall’anello e fissalo sul retro con un piccolo nodo.

Impiego del Punto Catenella nel Ricamo Floreale

Il punto catenella è perfetto per delineare contorni e creare motivi sinuosi, come gambi di fiori, foglie o petali stilizzati. Puoi utilizzarlo per:

• Gambi: ricama linee morbide che seguono il contorno del gambo.

• Petali: disegna petali curvi con una sequenza di punti catenella uniti.

• Foglie: abbina il punto catenella con il punto margherita per effetti armoniosi.

Curiosità Divertenti sul Punto Catenella

• Sapevi che il punto catenella era utilizzato anche per scopi pratici? Nei secoli scorsi veniva impiegato per rinforzare cuciture di abiti resistenti.

• Esistono varianti regionali del punto catenella, come quella indiana particolarmente elaborata nei ricami tradizionali saree.

• Molti designer moderni stanno riscoprendo il punto catenella per personalizzare capi d’abbigliamento streetwear.

Sei pronto a dare vita ai tuoi ricami? Con il punto catenella le possibilità creative sono infinite!

punto Margherita

o Lazy Daisy come lo chiamano i fighi

Tra le tecniche floreali più amate troviamo il punto margherita, ideale per rappresentare fiori, petali e dettagli naturali.

Cenni Storici del Punto Margherita

Il punto margherita ha origini antiche ed è strettamente legato ai motivi floreali del ricamo tradizionale europeo e asiatico. Il suo nome deriva dalla forma tipica che ricorda i petali di una margherita. La sua semplicità ed eleganza hanno reso questa tecnica popolare nelle decorazioni di biancheria per la casa, abiti e accessori sin dall’Ottocento.

Tutorial Passo-Passo per il Punto Margherita

img 3286 1

1. Preparazione:

Inserisci il filo nell’ago e fai un nodo semplice all’estremità.

2. Avvio del punto:

Porta l’ago dal retro al fronte del tessuto, facendo emergere il filo.

3. Formazione del petalo:

Inserisci l’ago di nuovo nel punto di partenza, ma non tirare completamente il filo: lascia un piccolo anello morbido.

4. Ancoraggio del petalo:

Inserisci l’ago circa 3-5 mm avanti rispetto al punto di partenza, passando sopra l’anello per fissarlo delicatamente.

5. Chiusura del punto:

Fai un piccolo punto appena fuori dall’anello per bloccarlo.

6. Ripetizione:

Continua a creare altri petali intorno a un punto centrale per formare un fiore completo.

Differenze tra Punto Margherita Punto Catenella

Forma Singoli petali o gocce Serie continua di anelli

Funzione Fiori, dettagli floreali Contorni, linee morbide

Difficoltà Facile Molto facile

Effetto finale Petalo delicato Catena decorativa

Impiego del Punto Margherita nel Ricamo Floreale

Il punto margherita è perfetto per rappresentare fiori delicati e dettagli decorativi. Alcuni suggerimenti:

• Fiori semplici: ricama una serie di petali intorno a un punto centrale.

• Foglie stilizzate: usa il punto margherita con un filo verde per creare foglie allungate.

• Ghirlande decorative: abbina il punto margherita al punto catenella per gambi sinuosi.

485dbd8e 5454 420f 9fc3 de7e4ac1c4c9 1

Il Punto Filza: Storia, Impiego e Tecnica

Brevi cenni storici

Il punto filza è uno dei punti di ricamo più antichi e semplici, utilizzato fin dai tempi delle prime civiltà per unire e decorare i tessuti. Documentato già nell’Antico Egitto e presente nei ricami medievali europei, ha attraversato i secoli come simbolo di funzionalità e bellezza. Nelle tradizioni popolari italiane, veniva spesso impiegato nelle doti matrimoniali per decorare lenzuola e tovaglie.

Impiego comune

Oggi il punto filza trova applicazione sia nel ricamo tradizionale che nel design tessile moderno. È molto apprezzato per bordature, motivi geometrici e decorazioni semplici ma eleganti su abiti, tovaglie e cuscini. Viene utilizzato anche nel Sashiko, una tecnica giapponese di cucitura decorativa e rinforzante.

Come si esegue il punto filza

IMG 3282

Il punto filza si realizza facendo passare l’ago avanti e indietro nel tessuto con intervalli regolari, creando una linea di punti uniformi alternati da spazi vuoti.

Passaggi per eseguirlo correttamente:

1. Inserisci l’ago nel tessuto da sotto e fallo uscire a vista.

2. Procedi creando un punto corto spingendo l’ago indietro nel tessuto.

3. Fai uscire l’ago dopo uno spazio simile alla lunghezza del punto precedente.

4. Continua alternando punti e spazi per formare una linea regolare.

Errori comuni da evitare

Nonostante la sua apparente semplicità, il punto filza può riservare delle insidie:

1. Lunghezza irregolare dei punti: se non si presta attenzione alla misura dei punti e degli spazi, il risultato risulta disordinato.

2. Tensione del filo: un filo troppo teso crea un effetto raggrinzito sul tessuto, mentre un filo troppo lento risulta poco stabile.

3. Scelta errata del tessuto: tessuti troppo sottili o scivolosi complicano la creazione di punti regolari.

Curiosità: il punto Filza nelle fiabe.

Un fatto curioso è che in molte tradizioni popolari il cucito, inclusi punti semplici come il filza, è spesso associato a momenti magici o fatati. Si dice che le fate dei boschi, nella cultura irlandese, prediligessero proprio il punto filza per decorare i loro piccoli abiti, in quanto veloce ma resistente. Un’antica leggenda italiana racconta di una sarta che, sbadatamente, cucì il suo grembiule alla tovaglia di una nobile signora durante un pranzo importante — tutto per colpa di un punto filza troppo teso!

Il Punto Erba: Storia, Tecnica ed Errori da Evitare

Il punto erba è una delle tecniche di ricamo più conosciute e amate per la sua semplicità e versatilità. È impiegato per contornare motivi e creare linee delicate, permettendo di aggiungere dettagli raffinati a tessuti come lenzuola, tovaglie e abiti. Nonostante la sua apparente semplicità, richiede precisione e attenzione per ottenere un risultato impeccabile.

Brevi cenni storici

Il punto erba ha origini antiche: era già utilizzato nel Medioevo per decorare tessuti liturgici e abiti nobiliari. Il nome deriva dalla sua somiglianza con il movimento sinuoso e naturale dei fili d’erba. Diffuso in tutta Europa, è diventato una base imprescindibile nei ricami tradizionali italiani, come quelli del ricamo toscano e umbro.

Esecuzione del punto erba

IMG 3281

Per eseguire correttamente il punto erba, segui questi passaggi:

1. Prepara il tessuto: tendilo bene in un telaio per evitare grinze.

2. Inizia con il nodo: fissa il filo sul retro del tessuto.

3. Primo punto: inserisci l’ago dal retro verso il fronte e fai un punto in avanti della lunghezza desiderata.

4. Punto successivo: fai uscire l’ago vicino alla fine del primo punto, mantenendo sempre il filo sotto l’ago.

5. Ripeti: continua mantenendo i punti uniformi e seguendo il contorno del disegno.

Il segreto è mantenere la tensione del filo costante e seguire con precisione il disegno tracciato.

Errori comuni da evitare

• Punti irregolari: variare involontariamente la lunghezza dei punti rende il ricamo disordinato.

• Tensione errata: se il filo è troppo teso, il tessuto si arriccia; se è troppo lento, il ricamo risulta impreciso.

• Sottovalutare le curve: nelle linee curve, è importante mantenere punti più corti per seguire meglio il contorno.

• Sbagliare la posizione del filo: il filo deve sempre rimanere sotto l’ago per ottenere l’effetto caratteristico del punto erba.

Un fatto curioso e divertente

Si racconta che, nel XIX secolo, una sarta francese famosa per i suoi ricami impeccabili fosse soprannominata “Madame Herbe” proprio per la sua abilità nel punto erba. La leggenda narra che un giorno, durante una fiera di paese, sfidò un contadino a tagliare un filo d’erba più dritto di una linea ricamata da lei. Il contadino, sconfitto, riconobbe che la mano della sarta era più precisa della natura stessa!

Il punto erba, con la sua eleganza semplice e senza tempo, rimane ancora oggi una testimonianza dell’arte del ricamo e della pazienza di chi ama decorare i tessuti con le proprie mani.

Il Punto Indietro: Un Classico Intramontabile del Cucito

Cenni Storici

Il punto indietro è una delle tecniche di cucito più antiche e versatili, presente in culture di tutto il mondo sin dai tempi antichi. Tracce di questo punto sono state ritrovate persino su tessuti dell’antico Egitto e nelle creazioni tessili medievali. Veniva utilizzato non solo per realizzare cuciture solide, ma anche per creare motivi decorativi nelle vesti nobiliari.

Impiego Comune

Il punto indietro è amato sia per il suo valore pratico che estetico. È utilizzato principalmente per:

• Rinforzare le cuciture: grazie alla sua robustezza, è ideale per unire tessuti in modo saldo.

• Riparare indumenti: ottimo per chiudere strappi o rinforzare punti deboli su vestiti e accessori.

Esecuzione del Punto Indietro

IMG 3280 edited 1

Per eseguire correttamente il punto indietro:

1. Inserisci l’ago nel tessuto dal retro verso il fronte.

2. Fai un primo punto spostandoti in avanti.

3. Riporta l’ago indietro, inserendolo nel punto finale del punto precedente.

4. Ripeti il processo mantenendo una distanza costante tra i punti.

Il risultato sarà una linea continua simile a quella creata da una macchina da cucire.

Errori Comuni da Evitare

Sebbene il punto indietro sembri semplice, nasconde alcune insidie:

• Punti irregolari: la difficoltà nel mantenere una distanza uniforme tra i punti può compromettere l’estetica e la solidità della cucitura.

• Tensione del filo: se il filo è troppo teso, il tessuto si arriccia; se è troppo lento, la cucitura risulta instabile.

• Sottovalutare la precisione: chi è alle prime armi tende a procedere troppo velocemente, causando cuciture imprecise e poco durature.

Un Fatto Curioso

Sapevi che il punto indietro è stato utilizzato persino nello spazio? Nel 1965, durante la missione Gemini 4, l’astronauta Edward White dovette riparare una piccola striscia del tessuto della sua tuta spaziale utilizzando una versione semplificata di questo punto. Un esempio davvero spaziale della versatilità del punto indietro!

Il punto indietro, insomma, è molto più di una semplice tecnica: rappresenta l’ingegno umano nel creare bellezza e resistenza attraverso un filo e un ago.

Primo Passo nel Mondo del Ricamo

image 1

Sei pronto a scoprire l’affascinante mondo del ricamo?

Se non hai mai provato a prendere un ago e un filo in mano, potresti pensare che sia qualcosa di complicato, ma ti assicuro che non è così! Il ricamo è un’arte antica che può sembrare complessa, ma con il giusto approccio e un po’ di pazienza, tutti possono imparare a ricamare.

Intanto devi sapere che il ricamo è molto meno “pauroso” di quello che ti puoi immaginare, perchè in fondo i materiali da reperire sono pochi, e spesso presenti in ogni casa, ma soprattutto perchè , basta imparare anche un solo punto, per iniziare a personalizzare i tuoi capi!

Non ci credi? Seguimi e ti farò cambiare idea

1. Cosa ti serve per iniziare a ricamare?

Prima di tutto, dovrai procurarti alcuni strumenti di base. Non serve acquistare materiali costosi per cominciare, basta avere quelli giusti.

Ecco cosa ti serve:

  • Tela da ricamo: La tela è il tessuto su cui lavorerai. Un buon punto di partenza è la tela di lino o la tela aida, molto adatta per i principianti, con la sua trama ben visibile, ti aiuterà inizialmente a capire la lunghezza dei vari punti, inoltre la struttura del tessuto stesso, favorisce lo scorrere dell’ago ed il lavoro risulterà molto più piacevole.
  • Ago da ricamo: Gli aghi da ricamo sono più sottili rispetto a quelli per cucire, ma hanno un foro più grande per far passare il filo. Scegli un ago di misura adatta alla tela che userai. Questa è una regola generale, poi naturalmente scoprirai quale ago va meglio per te, ed è spesso determinato anche dal tipo di punto che andremo a fare, ma non spaventarti, ci arriveremo per gradi
  • Filo da ricamo: Il filo di cotone per ricamo è perfetto per cominciare. Puoi scegliere colori che ti piacciono, ma inizia con tonalità che contrastano bene con la tua tela. La prima cosa da sapere prima di infilare il filo nell’ago è che questo è composto da 6 capi, saremo noi a decidere quanti capi utilizzare a seconda del nostro ricamo.
  • Telaio da ricamo: Un telaio da ricamo è essenziale per mantenere la tela tesa e facilita il lavoro. Esistono varie tipologie di telaio, sia portatili che da tavolo, tondi e quadrati, di vari materiali e vari pesi. Trova uno che sia comodo e abbastanza grande per il tuo progetto. Consiglio non lasciare mai per troppo tempo il tuo lavoro sul telaio, la stoffa tende a prendere la forma e dopo sarà difficile togliere le pieghe.
  • Forbici: Non dimenticare un paio di forbici piccole per tagliare i fili con precisione.

Armocromia

Cos’è l’Armocromia?

L’armocromia è una scienza che in base alla combinazione di pelle, occhi e capelli definisce la palette di colori ideale per ciascuno di noi, cioè la gamma di colori in grado di farci apparire più belli, più giovani, più in forma.

Nei Paesi anglosassoni dove è stata inventata questa scienza prende il nome di Color Analysis.

L’etimologia italiana invece è più evocativa.

La radice della parola fa diretto riferimento al concetto di armonia, mentre cromia deriva dal greco e vuol dire appunto «colore».

Nella definizione è insito il segreto di questa scienza: analizzare i nostri colori personali per metterli in risalto secondo un criterio di armonia.

Del resto, anche se i canoni estetici sono mutati profondamente e innumerevoli volte nel corso della Storia o cambiano alle diverse latitudini, siamo per natura portati a riconoscere e apprezzare il bello in modo del tutto spontaneo perché l’unica oggettività nella bellezza è l’armonia.

Per tutto il resto, c’è il gusto personale, ed è giusto che ci sia e che orienti le nostre scelte, ma partire da qualche certezza di base rende questo approccio meno aleatorio.

Lo scopo dell’armocromia non è assegnarci passivamente una palette che qualcun altro ha deciso per noi, ma si prefigge piuttosto di indirizzarci scientificamente e oggettivamente nella scoperta dei colori amici a prescindere dal gusto personale, perché i colori amici sono oggettivi e li riconoscerete voi stessi quando sarete davanti allo specchio.

Chiunque esegua l’analisi del colore – che siate voi o un bravo consulente di immagine – è l’ambasciatore di un messaggio che soltanto il colore può veicolare.

O, se vi piace di più, è un’umile guida attraverso una sorprendente scoperta, che è la propria palette di colori.

Questo a garanzia della concretezza dell’analisi armocromatica, ma anche per coinvolgervi in prima persona nella rivelazione e nell’accoglienza dei colori amici.

È mio dovere mettervi in guardia da un solo effetto collaterale dell’armocromia: dà dipendenza e, una volta provata, non potrete più farne a meno. 

(Tratto da Armocromia Il metodo dei colori amici che rivoluziona la vita e non solo l’immagine)
Rossella Migliaccio

Proprio perché so che siamo ormai in tante ad avere questa dipendenza da “Palette” ho deciso di mettere qualche riferimento alla stagione di appartenenza anche sui miei capi, nonostante le mie incrostazioni floreale siano sempre composte da moltissimi colori, non sempre associabili ad una sola stagione .

Come faccio a scoprire che stagione sono?

Per determinare la propria STAGIONE e di conseguenza scoprire la propria palette di colori di appartenenza esistono delle figure dedicate come le “Consulenti di Immagine” che vi potranno aiutare nell’analisi.

Se invece volete provare a cimentarvi da soli ci sono libri e applicazioni su internet che vi aiuteranno a districarvi meglio tra mille colori freddi e caldi.

  • Audrey Hepburn

    Winter

    tabella Winter

    Audrey Hepburn

  • Marilyn Monroe

    Spring

    tabella Spring

    Marilyn Monroe

  • Grace Kelly

    Summer

    tabella Summer

    Grace Kelly

  • Sophia Loren

    Autumn

    tabella Autumn

    Sophia Loren

Winter

  • Sottotono

    freddo

  • Valore

    scuro

  • Intensità

    alta

È la stagione più diffusa, almeno dalle nostre parti e nel bacino mediterraneo in generale.

Vi appartengono le donne olivastre dai capelli neri (Salma Hayek), ma anche quelle dalla pelle più chiara e gli occhi di gemma (Megan Fox).

Molto insidiosa la tipologia Cool (Natalie Portman) perché ha colori più delicati e regge un’intensità medio bassa.

Si fa presto a metterla nell’autunno per i suoi capelli castani, ma come vi dicevo “un castano non fa un autunno”, quindi restate concentrati sulla sua pelle di porcellana e sul fatto che arancione e beige sono i suoi nemici.

Spring

  • Sottotono

    caldo

  • Valore

    chiaro

  • Intensità

    alta

Le donne primavera hanno queste stesse caratteristiche cromatiche, quindi si lavora per ripetizione, per armonia.

Per questo si chiama Armocromia.

È la palette più variegata, sia come tipologia di donne, sia come colori: troveremo sia i beige/albicocca che i blu, ma sempre caldi e luminosi.

Colori nemici: grigio e nero.

Quello che le distingue dall’estate, ma anche dall’autunno, è il fatto che reggono molto bene i colori forti, grazie al loro incarnato tipicamente radioso.

Summer

  • Sottotono

    freddo

  • Valore

    chiaro

  • Intensità

    bassa

Le donne estate hanno tipicamente colori delicati: possono essere bionde, ma anche castano chiaro.

Reggono molto bene le tonalità pastello, cipriate e madreperlate.

Mal sopportano invece, i colori troppo vividi e aggressivi, soprattutto nelle sfumature calde e aranciate.

Autumn

  • Sottotono

    caldo

  • Valore

    scuro

  • Intensità

    bassa

Anche la palette autunno è abbastanza eterogenea: andiamo dalle more alla Madalina Ghenea fino alle bionde alla Nicole Richie, passando per le rosse alla Julia Roberts.

Quello che le accomuna è il sottotono caldo e soprattutto l’intensità medio bassa: a parte il sottogruppo Deep (Madalina Ghenea), che regge anche colori più forti, le altre preferiranno le morbide tonalità dei boschi autunnali e i colori delle spezie.

ATTENZIONE! Un castano non fa un autunno: se non vi piace il beige, se i verdi vi creano disagio e l’arancione è il vostro nemico, allora non fate parte di questo gruppo!

Continua a leggere