
Il Punto Filza: Storia, Impiego e Tecnica
Brevi cenni storici
Il punto filza è uno dei punti di ricamo più antichi e semplici, utilizzato fin dai tempi delle prime civiltà per unire e decorare i tessuti. Documentato già nell’Antico Egitto e presente nei ricami medievali europei, ha attraversato i secoli come simbolo di funzionalità e bellezza. Nelle tradizioni popolari italiane, veniva spesso impiegato nelle doti matrimoniali per decorare lenzuola e tovaglie.
Impiego comune
Oggi il punto filza trova applicazione sia nel ricamo tradizionale che nel design tessile moderno. È molto apprezzato per bordature, motivi geometrici e decorazioni semplici ma eleganti su abiti, tovaglie e cuscini. Viene utilizzato anche nel Sashiko, una tecnica giapponese di cucitura decorativa e rinforzante.
Come si esegue il punto filza

Il punto filza si realizza facendo passare l’ago avanti e indietro nel tessuto con intervalli regolari, creando una linea di punti uniformi alternati da spazi vuoti.
Passaggi per eseguirlo correttamente:
1. Inserisci l’ago nel tessuto da sotto e fallo uscire a vista.
2. Procedi creando un punto corto spingendo l’ago indietro nel tessuto.
3. Fai uscire l’ago dopo uno spazio simile alla lunghezza del punto precedente.
4. Continua alternando punti e spazi per formare una linea regolare.
Errori comuni da evitare
Nonostante la sua apparente semplicità, il punto filza può riservare delle insidie:
1. Lunghezza irregolare dei punti: se non si presta attenzione alla misura dei punti e degli spazi, il risultato risulta disordinato.
2. Tensione del filo: un filo troppo teso crea un effetto raggrinzito sul tessuto, mentre un filo troppo lento risulta poco stabile.
3. Scelta errata del tessuto: tessuti troppo sottili o scivolosi complicano la creazione di punti regolari.
Curiosità: il punto Filza nelle fiabe.
Un fatto curioso è che in molte tradizioni popolari il cucito, inclusi punti semplici come il filza, è spesso associato a momenti magici o fatati. Si dice che le fate dei boschi, nella cultura irlandese, prediligessero proprio il punto filza per decorare i loro piccoli abiti, in quanto veloce ma resistente. Un’antica leggenda italiana racconta di una sarta che, sbadatamente, cucì il suo grembiule alla tovaglia di una nobile signora durante un pranzo importante — tutto per colpa di un punto filza troppo teso!